Filomena Drago

psicologa, psicoterapeuta e scrittrice

 

 

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Nuovo libro

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È una storia semplice di ordinaria violenza domestica.

Maria, ancora bambina, vive serenamente con la mamma in una piccola casa di paese, il padre è lontano per lavoro, emigrato in Germania, e rientra ogni tanto in seno alla famiglia.

Questi rientri brevi sconvolgono la vita della bambina poi ragazzina poiché vive la figura paterna con un forte senso di intrusione e addirittura rifiuto.

Il padre, di fatto, è un uomo rozzo e violento che esprimerà tutta la sua cattiveria soprattutto quando rientrerà stabilmente in famiglia.

A parte il carattere e l’abuso di alcool, la scintilla che farà degenerare ancora di più, se possibile, le relazioni familiari, sarà la nascita di una bambina che da lui è vista come una bastarda, figlia di chissà quale relazione clandestina della moglie durante la sua assenza.

L’onda della violenza si amplifica sempre di più fino a portare la protagonista all’atto estremo del parricidio.

Maria, oggi, è una giovane donna che, dopo un lungo e doloroso percorso terapeutico, sta imparando il linguaggio della propria anima che le consente finalmente di esprimere il drammatico percorso di vita che, suo malgrado, ha vissuto fin dall’infanzia.

Il racconto si avvia da momenti di vita vissuti in tranquillità e spensieratezza con la presenza di importanti relazioni affettive durante le quali la vita procede tranquilla e fa ben sperare per il futuro.

Il percorso gradatamente si incanala in situazioni sempre più complicate e tortuose che sconvolgono la vita della piccola Maria e della sua “piccola” famiglia fino ad evolvere in un dramma familiare tessuto di violenze e prevaricazioni.

L’atto finale sembra essere, al culmine della violenza e della prevaricazione, il parricidio che Maria commette per porre fine ad un quotidiano invivibile e con il terrore della tragedia imminente.

I fatti vengono raccontati da Maria con sofferenza e chiarezza ma ciò che contraddistingue l’evolversi del racconto è il cammino interiore che da una situazione di apparente calma e tranquillità evolve verso il dramma per poi tracollare in una situazione di “mare calmo” in cui tutto, apparentemente sembra svanire.

Non è questo il punto centrale del racconto poiché il messaggio che vuole mandare è che esiste la possibilità di uscire dai propri drammi e dalla violenza.

Il racconto si spinge ancora più avanti nella ricerca di un’altra conclusione che non sia quella di cedere alla violenza e combatterla con le sue stesse inumane armi ma piuttosto apre alla possibilità di uscire dalla solitudine dei pensieri ossessivi e dal silenzio che si consuma dentro le mura domestiche attivando il coraggio di chiedere aiuto alle persone e alle giuste istituzioni.

Nel finale alternativo Maria avrà la fortuna di incontrare istituzioni e persone giuste e, per questo, la sua vita potrà essere riscritta daccapo.

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Nel 2015 pubblica il suo primo roman­zo di nome Viola, storia di rinascita al femminile.  

È  la storia di una bambina abbandonata che dovrà fare i conti durante la sua crescita e la sua giovi­ nezza oltre che con  l'abbandono  della madre con  il pregiudizio  sociale che tenderà a classificarla come una poco di buono  perché figlia di una poco  di buono.  Dopo  tante dolorose vicissitu­ dini Viola comunque riuscirà, anche se con sofferenza, a riprendersi la vita che avrebbe sempre voluto.

 

 

 

Segue nel 2017 Diario da una finestra sul mare, una raccolta di storie al femminile che raccontano di violenza e insieme di rinascita. Un  libro  complesso  in  cui si intrecciano  la figura della voce narrante,  che è la terapeuta e le storie delle donne che racconta e che sono impegnate nel loro  percorso  di rinascita.  

 

Al centro  della narrazione, una finestra sul mare,  che fa parte integrante del percorso  terapeutico. 

L'ultima parte del libro  ha una funzione catartica poiché racconta fiabe correlate alle storie già descritte. 

 

Nel 2019  pubblica la raccolta di fiabe La  collina  incantata che rinnova il messaggio  della bellezza e delle emozioni che rendono  intensa e cara la vita.  

Si descrivono  i luoghi dell'anima dell'autrice che diventano poi i luoghi dell'anima dei protagoni­sti di tutte le fiabe.

 

Sono sbagliata, …..
 

I libri di cui sopra hanno  avuto  una buona rispondenza di pubblico  e sono stati presentati in parecchie scuole della provincia di Reggio Cala­bria e sono  stati oggetto  anche di tesine di diploma.  

In  particolare La collina incantata, nell'anno 2019, prima della pandemia,  ha girato  scuole e ludoteche,  interagendo  con  le alunne e gli alunni e creando  un  legame continuativo.
 

L'autrice continua nel suo impegno di cura delle persone e della comunità a cui appartiene e nell'impegno di divulgare e condividere le buone pratiche apprese nell'arco di qua- rant'anni di lavoro.


www.nucciadrago.it

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